Fine della comunicazione data driven oppure occasione per una miglior interazione?

Manca ormai davvero poco all’entrata in vigore del nuovo GDPR, il 25 maggio. Io e Francesco di Norcia di CDiN abbiamo analizzato la situazione delle aziende italiane per StartupItalia e abbiamo scoperto che meno della metà ha elaborato un piano di conformità al nuovo regolamento.

Occupandomi di marketing in quanto copywriter, capisco bene le preoccupazioni che un regolamento come il GDPR può destare, per le aziende come per le agenzie – soprattutto per chi utilizza il remarketing in modo spinto. Sembra infatti l’apocalisse della comunicazione data driven, perché non si potranno inseguire gli utenti e non gli si potranno più propinare i propri prodotti in ogni momento. In realtà, è una buona occasione per riflettere su queste pratiche: davvero vogliamo offrire continuamente il nostro prodotto al cliente ex abrupto?

Pensiamoci: è come se mentre fossimo dal fruttivendolo a fare la spesa settimanale, venisse da noi un addetto alle vendite di un negozio di maglieria a proporci insistentemente un maglione, perché secondo lui non siamo ben coperti. Non darebbe fastidio? Beh, io quel maglione non lo comprerei mai e anzi mi ricorderei negativamente di quel tentativo di vendita improvvido.

Ecco, forse in questo senso il GDPR è un’occasione da afferrare al volo e non uno spauracchio da temere.

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